mercoledì 11 aprile 2012

Quelli che mal pensano

Bisogna fare molta attenzione a non confondere un paio di cose.
Sento sempre più spesso di persone che, come me un anno fa, ritengono di non potersi innamorare di altri che non siano complicati o, parafrasando, variamente stronzi.
Il meccanismo di attaccamento nei confronti di queste persone è abbastanza semplice: se qualcuno ti ferisce, provoca in te una reazione forte di dolore o indignazione che, se non riconosciuta o sfogata, genera un interminabile ciclo di pensieri rivolti unicamente a quel soggetto. Se non si capisce subito che il motivo per cui il nostro cervello è intasato da un'unica persona è quello che ci è stato fatto del male, allora si rischia di concentrarsi solo sul fatto che non stiamo pensando ad altro. Il che ci porta a chiederci il perché di questo fenomeno e a risponderci: "forse ne sono innamorato". E alla lunga a crederci.
Ritengo che convenga prestare attenzione solo quando qualcuno irrompe nella nostra testa con l'unica intenzione di farci del bene e di amarci.
Per tutti gli altri ci sono diverse formule appropriate di utilizzo rapido che, perlopiù, contemplano la parola "culo" variamente abbinata ad altri termini a scelta. Da usare!

mercoledì 15 febbraio 2012

Requiem for a Dream

Sono venuti a galla alcuni mostri che ho visto anni fa.
Sguardi spenti, persone nella penombra, incollate a un divano, senza sapere perché. Troppa gente stipata nello stretto bagno di un appartamento, e io, caparbia, che sgomito in quel tormento, che sto a galla solo per esserci, che mi raggomitolo nel letto, ma non è il mio. Ogni forza spremuta nel tentativo di rassicurare me stessa: "Va tutto bene".
Se avessi dovuto dare a quelle ore una colonna sonora, avrei scelto Requiem for a Dream, ma ancora non la conoscevo.
L'umiliazione per ottenere pochi minuti di attenzione, invece lì nessuno amava nessuno, tutti erano pieni del proprio vuoto, e io cercavo affetto nel posto sbagliato.
Solo arroganza, un vago sentore di inutile superiorità, tanto schifo. Tutto surreale. Dovevo andarmene, ma sono rimasta, testarda.

A volte siamo i consapevoli responsabili dei nostri traumi. Ecco cosa facciamo fatica a perdonarci.

martedì 14 febbraio 2012

Valentine's day

Qualche settimana fa, in treno, seduto davanti a me c'era un ragazzo africano, che sfogliava un piccolo dizionarietto di italiano. Quando l'ha chiuso ho sbirciato la prima pagina del volumetto, consunta e un po' sbrindellata, e ho letto: "JE T'AIME - TI AMO".
Com'è possibile che pochi e stupidi uomini di potere riempiano il mondo di guerre e di odio, mentre la maggior parte delle persone, dovunque, si preoccupa di tradurre "ti amo" in qualsiasi lingua? Com'è possibile che esista tanto orrore quando cerchiamo solo di amare ed essere riamati?

Pi

Dev'esserci qualcosa che spinge l'essere umano a trovare uno schema, per cercare di semplificare la propria vita, per avere sempre una soluzione ai propri problemi, nell'illusione che allontani la sofferenza.
Crediamo che possedere questa chiave renderà la nostra vita migliore, ma non è così. Si può fermare la sete di conoscenza che fa muovere a ritroso verso il primo ingranaggio che si è animato? Forse sì, se si vuole sorridere.
Come al solito, chissà cosa è stato davvero capito di questo film.

"Wrong! The point of the story is the wife. You listen to your wife, she will give you perspective, meaning. You need a break, you will get nowhere".

"There will be no order, only chaos".

domenica 12 febbraio 2012

Eros e Thanatos

"I believe that love that is true and real creates a respite from death. All cowardice comes from not loving, or not loving well, which is the same thing. And when the man who is brave and true looks death squarely in the face like some rhino hunters I know, or Belmonte, who's truly brave. It is because they love with sufficient passion to push death out of their minds, until the return that it does to all men. And then you must make really good love again. Think about it". (Midnight in Paris)

Akumi-Kurai: Line Nouveau

 "A volte immaginare la verità è molto peggio che sapere una brutta verità.
La certezza può essere dolore ma l'incertezza è pura agonia" (Faletti)







Akumu-Kurai

Source: DeviantART

sabato 11 febbraio 2012

F(A)Q

Chiunque, almeno una volta, avrà sentito le cosiddette "domande della vita": "Cosa siamo?", "Da dove veniamo?", "Dove andiamo?", "Perché viviamo?". Più volte mi sono fermata a pensarci, quasi per caso, ma non mi hanno mai colpita: mi è sempre sfuggito il perché per altri fossero così importanti e per me no. Forse non intuivo il loro significato più profondo.
Di alcune di queste domande pensavo che le risposte dovessero trovarsi necessariamente nella scienza e io, in effetti, mi sono sempre sentita un puntolino nei suoi confronti, troppo piccola anche solo per azzardarmi a parlarne.
Alcune questioni continuano a restarmi oscure, prive di senso, ma confido che un giorno, quando sarò pronta, torneranno a farmi visita. A volte è un bene conservare domande di cui si ignora la risposta o addirittura l'importanza.
Stasera si è schiusa la porta del "Da dove veniamo?". Non mi trova con un'opinione precisa, ma vorrei contribuire anche io a dare un indirizzo alla soluzione, a gettare un messaggio nella grande urna alla quale così tante persone - e spero ancora tante altre - continueranno ad accorrere.
Credo che non esista un "luogo", né una "condizione" passata rispetto al nostro presente. Esiste però un Come, che abbiamo perso o stiamo perdendo. La più grande chiamata che ho sentito nella mia vita è quella di comprendere questo Come. Forse non basterà tutto il tempo che avrò, eppure intuisco che capire "Da dove veniamo", sotto questa prospettiva, aiuterà a sapere anche "Dove stiamo andando".
Per ora so solo che la direzione è sbagliata.


giovedì 9 febbraio 2012

In-Civiltà

Spero veramente che la nostra civiltà, per come è oggi, si estingua il più velocemente possibile, e lasci solo vergognose pagine sui libri di storia. Ecco come ci stiamo distruggendo, lentamente, nell'indifferenza.


I hope that this image travels the world . . .

"While newspapers and television talk about the lives of celebrities, the chief of the Kayapo tribe received the worst news of his life: Dilma, "The new president of Brazil, has given approval to build a huge hydroelectric plant (the third largest in the world). It is the death sentence for all the people near the river because the dam will flood 400,000 hectares of forest. More than 40,000 Indians will have to find another place to live. The natural habitat destruction, deforestation and the disappearance of many species is a fact."
What moves me in my very bowels , making me ashamed of being part of Western culture, is the reaction of the chief of the Kayapo community when he learned of the decision—his gesture of dignity and helplessness before the advance of capitalist progress, modern predatory civilization that does not respect the differences . . ."
 


Random thoughts

E' un po' che non scrivo, ed è già un anno che ho aperto questo spazio di coscienza... Rinnovo del look e tanti pensieri.


07/01 - Sta capitando, ricapiterà, sarà simile o diverso, ma non devi perdere fiducia. La vita ti sta dimostrando quanto riesca sempre a soprenderti.

08/01 - Magari non è detto che se una storia ingarbugliata non sia finita bene per me, voglia dire che non possa finire bene per qualcun altro.

Una mano che non stringe l'altra scivolerà sempre, perché per quanto sia stretta dall'altra gli mancherà sempre la volontà di non cadere. Solo due mani che intendono stringersi non si lasceranno, né cadranno mai, anche se, ogni tanto, avranno bisogno di stringersi più forte.

17/01 - E' possibile che in alcuni momenti in cui si è "soli" si tenda a proiettare fuori da sé il desiderio di un amore intimo, privilegiato, puro, buono? Anche indipendentemente dalla persona che diventa oggetto di questo? E allora perché una non vale l'altra? Forse alcune colpiscono per qualcosa che in quel momento ci manca, per gesti o parole insignificati in altri contesti. Allora come ci si accorge, in quei momenti, se il sentimento che proviamo è reale o se è solo il bisogno di colmare un vuoto? Forse dipende proprio solo da questo: tutto nasce in un momento, ogni storia ha un tempo "zero" nel quale due persone si cercano, si incontrano e creano una serie inaspettata di altri momenti.

Un altro sorriso, un altro sole, altri affetti, così tanti occhi! Non essere impaziente: "everything's going to be ok".


18/01 - Le persone non si muovono perché temono di ferirsi: hanno paura di provare dolore. Se ognuno di noi è paralizzato, però, come possiamo pretendere che qualcun altro vemga verso di noi?
Si tratta di una danza? Si fa un passo, due, tre... Dopo quanti passi bisogna fermarsi, prima di accorgersi che si sta ballando da soli?

30/01 - Leggi, scrivi, osserva, muoviti. Liberati. Liberati. Liberati con tutte le armi che puoi.
Ecco il dolore, lascialo entrare: un sogno s'infrange, altri verranno a bussare.

08/02 - "Beata solitudo. Sola beatitudo".
A volte si aspetta l'inaspettato, senza pensare che, proprio perché è inaspettato, non si può aspettare!

Forse non ne sento il rumore, ma la ruota continua a girare. Non ha mai smesso, da quando ho voluto che lo facesse. Da quando l'ho voluto davvero.


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