giovedì 31 marzo 2011

Never ending quantity time



Yet another sluggard hour stumbles past,
it's no wonder life looks better through the bottom of a glass.
these bitter litanies you keep repeating,
are verbal fingers down my mental blackboard screeching.
Each moment in your company,
was of more quantity than quality.
My hopes and dreams - transparent phantoms,
this wayward son's irrational anthems.
Not worth spending quantity time,
life is hunger - life is pain.
Never ending quantity time,
toe the line - take the strain.
Awake in bed in quantity time,
hate to say I told you so.
Long time dead in quantity time,
next stop Hell - not far to go.
My vision is obscured - blurred by tears of anger,
these four walls a prison where I rot in stagnant languor.
My broken heart screams out "Someone repair me" -
or please lay me in the cemetery.
'Cause you've taken all that's best, you see,
so I'll lay to rest the rest of me.
You cannot hold a dream to ransom -
or silence my irrational anthem.
Not worth spending quantity time,
life is hunger - life is pain.
Never ending quantity time,
toe the line - take the strain.
Awake in bed in quantity time,
hate to say I told you so.
Long time dead in quantity time,
next stop Hell - not far to go.

mercoledì 30 marzo 2011

Tout ça m'est bien égal

Balayés les amours
Et tous leurs trémolos
Balayés pour toujours
Je repars à zéro


(Edith Piaf - Non, je ne regrette rien)


martedì 29 marzo 2011

Battuta d'arresto. Di nuovo al galoppo.

Spesso, quando tutto sembra fili liscio, quando si sente di nuovo di respirare la vita, ecco che qualche fantasma rispunta pretendendo un tornaconto personale. Tutto qui. Chissà come pensava che certe cose facessero bene anche a me? "Povera scema innamorata", probabilmente è tutto quello che continuerà a credere. Amen.
Il giudizio degli altri a volte pietrifica, in certi casi poi è quasi impossibile sfilarselo di dosso, ma il segreto è tenersi sempre bene ancorati alla terra della realtà, e proseguire nel proprio volere e nella propria giustizia. Un giorno, oltre che nella mia testa, potrò anche esclamare a gran voce: "Tu non hai nessun potere su di me" (Labyrinth). E sì, se la tenga la gloria. La ruota gira.

Burne-Jones - The Wheel of Fortune

Credo che questa sia finalmente una buona occasione per riportare quello che avevo scritto un paio di settimane fa, sperando che non si legga disperazione, ma solo una situazione di fatto, e che qualcuno possa comprenderla, o semplicemente apprezzarla, per quella che è.


18/03/2011

"Mi sento braccata. Sono una donna vittima della sua condizione o ne sono parte attiva?
Vedo una ragazza sorridere, dal finestrino del treno, e penso a me, a quando sorridevo allo stesso modo dopo aver ricevuto un messaggio, un'attenzione, dall'uomo di cui ero innamorata. Si può essere felici per altro? Ho mai riso da sola, in quel modo, per altro? Davvero si riduce tutto a questo? E perché sono triste, adesso? Ancora per questo!
Eppure sento un'insofferenza, come se mi agitassi per liberarmi, ma senza troppa convinzione. Rassegnata a dover provare queste emozioni, a non poter scappare, come se fosse inutile.
Quanto è giusto accettare tutto questo? E quanto dovrei forzarmi se non lo facessi? Ecco dove mi sono incastrata: in qualche punto fra la consapevolezza che è ingiusto che io provi sofferenza, e la convinzione che non è ribellandomi ad essa che mi libererei.
Dove vado?
Perché, se dico a me stessa "Sono una donna", il termine mi porta irrimediabilmente al confronto con l'uomo? Con gli uomini? Come se il mio valore dipendesse dall'averne uno accanto, ed esserne felice (per carità)?
Come posso trovare una mia dimensione?
Mi conosco da quando sono nata. Io sono l'unica persona che non mi ha mai, davvero, abbandonata. Però, quando io stessa mi dico di amarmi, in tutta onestà dovrei rispondermi: non ci riesco! Ecco il vero nocciolo della questione! Io riesco ad amarmi solo quando sono amata, perché scopro che riesco a stupire un'altra persona, che posso darle tanto. Io non riesco a stupire me stessa, non saprei da dove cominciare! E non sopporto più che un uomo riesca a vedere in me ciò che io non vedo! Mi correggo: mi sono più volte piacevolmente stupita di me stessa, in condizioni di serenità e libertà (ma sempre con qualcuno accanto) e non reggo il pensiero che la persona con cui condividevo tutto questo non se ne sia accorta, non se ne sia innamorata come stavo facendo io.
E' questo che mi ha schiantata? E' questo che quest'estate stavo facendo, anche da sola, e che ora non mi riesce più? E' stanchezza? Rassegnazione? Insofferenza? Paura? Cosa c'è che non va?
Dove sono?
Devo uscire di qui. E sto aspettando qualcosa, non so cosa, che mi dia la certezza che quando varcherò la soglia del mio isolamento, sarò davvero pronta. Il punto è che non so cosa aspettare, non so in che forma si manifesterà, come me ne accorgerò, cosa mi capiterà. So che devo farlo da sola ma, se è così, sto facendo tutto il possibile? Che cos'è, poi, tutto il possibile? E' tutto nuovo e vagamente spiacevole. E, se dipende da me, dovrò pur fare qualcosa, no? Qualcuno mi dica cosa!
No. Nessuno. E' giusto così.
Forse un giorno, semplicemente, mi stancherò di guardare il cielo fra le sbarre e vorrò vederlo intorno a me".

Se una persona crede davvero che tu possa solo reagire come lei, vuol dire che di te non ha mai capito niente. Forse è per questo che non ti ama.

domenica 27 marzo 2011

Mes lourds B & W

"Faccio mille cose, ho fatto voto di vastità". (Alessandro Bergonzoni)






INAUGURAZIONE COOLTOUR

INAUGURAZIONE COOLTOUR PARTIES

Io c'ero..? Finalmente Verona si è svegliata!! Sono commossa. Fortino austriaco ed elettronica: il modo migliore per festeggiare il risveglio assente del cambio dell'ora! A domani. A serate più luminose!

sabato 26 marzo 2011

Valpolicella Vintage!

L'archeologo? E' sottoterra

Un servizio speciale dell'Espresso, in uscita per il 31/03/2011, denuncia l'attuale condizione di chi lavora nel settore dell'archeologia, al limite della legalità ed in piena, costante, precarietà.
Ecco come tratta l'Italia i suoi professionisti della cultura. Invito tutti a leggerlo e a farsi un'idea di quanto faticosamente respira il nostro patrimonio nazionale.

L'archeologo? E' sottoterra.  (Source: ANA - Associazione Nazionale Archeologi)


mercoledì 23 marzo 2011

Pacchetto qualità

Ecco qua. Due mesi di autonomia, insofferenza, rabbia e delusione spazzati via dal sole di primavera. Magari non durerà, magari i problemi riemergeranno, ma oggi sono serena e spensierata!
Il mio scamiciato impero esce gloriosamente dall'armadio, i miei occhiali da sole vintage tornano a svolgere il lavoro per cui sono nati, una biciclettata fino in centro sotto il calore delle 11 del mattino, un po' di sano lavoro in biblioteca con la testa china sui documenti, un hot dog bello pieno di senape al bar, uno sguardo sul futuro professionale, uscita dalla biblioteca e... Eccolo: l'Uomodellamiavita! Celeste visione colorata!
Mi viene da ridere, perché mi sembra di tornare alle superiori, quando il classico "belloccio della scuola", che manco conoscevo, mi faceva battere il cuore per interi pomeriggi. Non che oggi succeda proprio così, purtroppo il tutto è molto meno romantico e kamikaze, però c'è del simile. Questo ragazzo condivide con il belloccio una caratteristica fondamentale: non so chi sia. Per gioco ho cominciato a notarlo, e ogni tanto lo incontro per caso in città, e volente o nolente comincio a ridere, complice la depositaria dei miei pensieri più cretini: la mia coinquilina.
E' stupido, frivolo e inutile, forse, ma ogni volta che lo vedo mi ridesta dal torpore di un periodo non troppo felice. La potenza del "pacchetto qualità"!
Ho coniato questo termine anni fa, quando mi sono resa conto per la prima volta (che sveglia!) che le donne amano applicare a uomini dal bell'involucro un'anima perfetta. Ecco, lui è perfetto, almeno per me. Intendo, quello che vedo. Ciò che c'è dentro per il momento non mi interessa. Sono passati i tempi in cui credevo che pensare alle caratteristiche migliori che avrebbe potuto possedere una persona mi avrebbe avvicinata al vero. E' molto probabile che l'Uomodellamiavita sia un essere orribile, così, a maggior ragione, è splendido che io non sappia niente di lui!
Un giorno, forse, succederà che vorrò conoscerlo. Allora potrebbe accadere come a Don Juan, nel film di Jeremy Leven, che tenefonando infine alla ragazza di una rivista, sulla quale aveva fantasticato, si è sentito rispondere di lasciarla in pace. Però, in fondo, devo ammettere che la sua idea di ciò che accade intorno a lui è una visione di salvezza, una spinta ad andare oltre ciò che, dal suo punto di vista, è solo una delle possibili realtà. Cosa accade, nel frattempo, in noi? Se questo ci rende felici, perché non approfittarne?

"Cosa rispondereste a qualcuno che vi dicesse che questo è un Ospedale Psichiatrico, che voi siete un paziente e che io sono il vostro psichiatra?"
"Gli rispondere che il suo è un modo abbastanza limitato e poco creativo di vedere la situazione. Voi volete sapere se capisco che questo è un Ospedale per malati di mente? Sì, lo capisco benissimo; ma allora come faccio a dire che voi siete Don Octavio ed io un ospite della vostra Villa? Guardando al di là di ciò che è visibile all'occhio".

(Don Juan de Marco)




martedì 22 marzo 2011

Some of my random favs

"Si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, leggere una bella poesia,
vedere un bel quadro, e, se possibile,dire qualche parola ragionevole". (Johann Wolfgang)

Some of my random favs 



lunedì 21 marzo 2011

"B"





"If I should have a daughter
Instead of mom, she’s going to call me “point b”
Because that way she knows that no matter what happens, A
t least she can always find her way to me.
& i’m going to paint the solar system on the back of her hands
so that she has to learn the entire universe before she can say
“oh, i know that like the back of my hand.”
she’s going to learn that this life will hit you, hard, in the face,
wait for you to get back up so it can kick you in the stomach,
but getting the wind knocked out of you is
the only way to remind your lungs how much they like the taste of air.
there is hurt, here, that cannot be fixed by band-aids or poetry,
so the first time she realizes that wonder woman isn’t coming,
i’ll make sure she knows she doesn’t have to wear the cape all by herself.
because no matter how wide you stretch your fingers
your hands will always be to small to catch all the pain you want to heal,
believe me, i’ve tried.
& “baby,” i’ll tell her “don’t keep your nose up in the air like that, i know that trick,
you’re just smelling for smoke so you can follow the trail back
to a burning house so you can find the boy who lost everything in the fire
to see if you can save him or else find the boy who lit the fire in the first place
to see if you can change him.”
but i know that she will anyway
so instead i’ll always keep an extra supply of chocolate & rain boats nearby
because there is no heartbreak that chocolate can’t fix.
okay, there’s a few heartbreaks chocolate can’t fix
but that’s what the rain boots are for
because rain will wash away everything if you let it.
i want her to see the world through the underside of a glass bottom boat,
to look through a magnifying glass at the galaxies that exist on the pin point of a human mind.
because that’s how my mom taught me,
that they’ll be days like this,
“they’ll be day’s like this my momma said.”
when you open your hands to catch
& end up with only blisters & bruises,
when you step out of the phone booth & try to fly
& the very people you want to save are the ones standing on your cape,
when your boots will fill with rain & you’ll be up to your knees in disappointment
& those are the very days you have all the more reason to say “thank you,”
because there is nothing more beautiful than the way
the ocean refuses to stop kissing the shoreline
no matter how many times it’s sent away.
you will put the “wind” in win some lose some,
you will put the “star” in starting over & over.
no matter how many land mines erupt in a minute
be sure your mind lands on the beauty of this funny place called life.
& yes, on a scale of one to over-trusting  
i am pretty fucking naive but i want her to know
that this world is made out of sugar.
it can crumble so easily but don’t be afraid to stick your tongue out & taste it.
“baby,” i’ll tell her “remember your mama is a worrier
but your papa is a warrior & you are the girl with small hands
& big eyes who never stops asking for more.”
remember that good things come in threes
& so do bad things & always apologize when you’ve done something wrong
but don’t ever apologize for the way your eyes refuse to stop shining.
your voice is small but don’t ever stop singing
& when they finally hand you heartbreak,
slip hatred & war under your doorstep
& hand you hand-outs on street corners of cynicism & defeat,
you tell them that they really ought to meet your mother".

(Sarah Kay - B)

Source: What its like

E' primavera!

... e, come dice la mia coinquilina, buon equinozio a tutti!

domenica 20 marzo 2011

Trasformazioni dall'interno

Si vorrebbe sempre che le gratificazioni fossero immediate. Non ci si accorge che ogni giorno ci facciamo delle piccole coccole che seminano i grandi germogli dei veri cambiamenti. Bisogna tornare bambini per trasformarsi, per farsi nuovi dall'interno.
Quando si è piccoli si guarda con totale fiducia verso mamma e papà. Una delle condizioni che più fa tornare quelle sensazioni, da grandi, è la malattia. Eccomi oggi con il mio tenace raffreddore a curarmi: ho preso un'aspirina (subito dopo mangiato), ho cosparso di olio 31 un fazzoletto di carta che tengo sul cuscino e sto ciucciando una spregevole caramella per la tosse. Tutto perché devo dormire, perché sento con maggiore intensità di volermi bene e perché vorrei che riuscissi a riposare. "Vorrei che la mia bambina facesse tanti bei sogni e riuscisse a riposare", questo pensavano e pensano per me i miei genitori. Loro mi hanno trasmesso l'amore per una cura che ora rivolgo a me stessa. Un aver cura di me che è impensato perché radicato, automatico.
Io, genitore e figlia, adulta e bambina. E' questa la dualità interiore necessaria alla crescita?

venerdì 11 marzo 2011

I miei sogni più puri

"Punti di forza in tempeste di vento, fragili forme consumate dal tempo. Trasformerò le ferite profonde e le parole in sospiri di amanti"

(Nathalie - Vivo sospesa)


I breathe

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